Paese: il Ciad
Ciad: 1.284.000 km2
9.971.000 abitanti
Lingue: Arabo ciadiano, francese (+ lingue locali)
Moneta: Franco CFA
PIL: 8.400.000.000 US$ (agricoltura 45,6%; industria 13,5%; terziario/petrolio 40,9%)
ISU: 0,379 (167° su 177 Paesi)
Religioni Islam (55%), Cristianesimo (9%), Animismo(2%), altre
Analfabetismo: 80% (90% donne)
Mortalità infantile: 11,4%
Popolazione al di sotto della soglia di povertà (> 2$ giorno): 80%
9.971.000 abitanti
Lingue: Arabo ciadiano, francese (+ lingue locali)
Moneta: Franco CFA
PIL: 8.400.000.000 US$ (agricoltura 45,6%; industria 13,5%; terziario/petrolio 40,9%)
ISU: 0,379 (167° su 177 Paesi)
Religioni Islam (55%), Cristianesimo (9%), Animismo(2%), altre
Analfabetismo: 80% (90% donne)
Mortalità infantile: 11,4%
Popolazione al di sotto della soglia di povertà (> 2$ giorno): 80%
La regione: il Guéra
Il Guéra è una regione situata in piena fascia saheliana. Dal punto di vista climatico possiamo distinguere due stagioni: la stagione delle piogge (da Giugno a Settembre) e la stagione secca (da Ottobre a Giugno).
Il Guéra ha una superficie di 29500km2 per una popolazione di 262.000 abitanti, ripartiti in 600 villaggi, raggruppati in 3 sotto-prefetture (Mongo, Mangalmé e Bitkine).
La gente vive di agricoltura e piccolo allevamento, dovendosi spesso confrontare con siccità e i cereali (miglio, sorgo, arachidi), costituiscono la risorsa primaria per la vita, oltre che la base dell’alimentazione.
La vita delle popolazioni è scandita dal ritmo stagionale: i mesi tra Giugno e Agosto sono i mesi della semina; Dicembre e Febbraio quelli del raccolto.
I principali problemi:
Mancanza di accesso. Accesso all’acqua: per uso umano e per irrigazione, condizioni ambientali estreme aggravate dallo sfruttamento inadeguato dell’ambiente.
Accesso alle risorse produttive: sementi, strumenti per coltivare, energia, credito per micro-iniziative di sviluppo. Le cause: concentrazione delle risorse, economia di sussistenza per il 90% della popolazione, mercati di prossimità costantemente a rischio in termini di disponibilità e/o accessibilità.
Accesso a educazione e formazione: carenza cronica di capacità di base nell’utilizzo degli alimenti, con conseguenze negative sulla salute e sulla nutrizione, e nella gestione delle risorse naturali, con conseguenze devastanti sulla desertificazione, carenza cronica di capacità tecnico-imprenditoriali, con conseguenze sulle potenzialità di sviluppo di iniziative produttive ed economiche, e di capacità organizzative, con conseguenze in termini di esclusione degli attori sociali dalle sedi di governo.
Completano il quadro una situazione di instabilità politica che non consente riforme strutturali e una cronica carenza di fondi che, associata alla corruzione diffusa nell’apparato statale, decreta a priori l’insufficienza dell’intervento governativo.
Risultato: l’insicurezza alimentare è condizione diffusa.
In assenza di dispositivi di stoccaggio e capacità di pianificazione, le famiglie tendono a vendere la gran parte dei cereali prodotti nel momento del raccolto, quando i prezzi sul mercato locale sono più bassi. Ad approfittarne sono i commercianti, che acquistano gli stock in grande quantità, per rivenderli in periodo di scarsità, al massimo dei prezzi. Nel momento del bisogno, non disponendo di scorte di cereali, né della disponibilità economica per acquistarli, le famiglie contraggono debiti con gli stessi commercianti, che si convertono in usurai. Carestie, usura e fame sono componenti di un circolo vizioso da cui difficilmente le famiglie povere riescono a liberarsi con le loro sole forze.
In questo contesto è nata l'idea delle Banche dei Cereali.
Il Guéra ha una superficie di 29500km2 per una popolazione di 262.000 abitanti, ripartiti in 600 villaggi, raggruppati in 3 sotto-prefetture (Mongo, Mangalmé e Bitkine).
La gente vive di agricoltura e piccolo allevamento, dovendosi spesso confrontare con siccità e i cereali (miglio, sorgo, arachidi), costituiscono la risorsa primaria per la vita, oltre che la base dell’alimentazione.
La vita delle popolazioni è scandita dal ritmo stagionale: i mesi tra Giugno e Agosto sono i mesi della semina; Dicembre e Febbraio quelli del raccolto.
I principali problemi:
Mancanza di accesso. Accesso all’acqua: per uso umano e per irrigazione, condizioni ambientali estreme aggravate dallo sfruttamento inadeguato dell’ambiente.
Accesso alle risorse produttive: sementi, strumenti per coltivare, energia, credito per micro-iniziative di sviluppo. Le cause: concentrazione delle risorse, economia di sussistenza per il 90% della popolazione, mercati di prossimità costantemente a rischio in termini di disponibilità e/o accessibilità.
Accesso a educazione e formazione: carenza cronica di capacità di base nell’utilizzo degli alimenti, con conseguenze negative sulla salute e sulla nutrizione, e nella gestione delle risorse naturali, con conseguenze devastanti sulla desertificazione, carenza cronica di capacità tecnico-imprenditoriali, con conseguenze sulle potenzialità di sviluppo di iniziative produttive ed economiche, e di capacità organizzative, con conseguenze in termini di esclusione degli attori sociali dalle sedi di governo.
Completano il quadro una situazione di instabilità politica che non consente riforme strutturali e una cronica carenza di fondi che, associata alla corruzione diffusa nell’apparato statale, decreta a priori l’insufficienza dell’intervento governativo.
Risultato: l’insicurezza alimentare è condizione diffusa.
In assenza di dispositivi di stoccaggio e capacità di pianificazione, le famiglie tendono a vendere la gran parte dei cereali prodotti nel momento del raccolto, quando i prezzi sul mercato locale sono più bassi. Ad approfittarne sono i commercianti, che acquistano gli stock in grande quantità, per rivenderli in periodo di scarsità, al massimo dei prezzi. Nel momento del bisogno, non disponendo di scorte di cereali, né della disponibilità economica per acquistarli, le famiglie contraggono debiti con gli stessi commercianti, che si convertono in usurai. Carestie, usura e fame sono componenti di un circolo vizioso da cui difficilmente le famiglie povere riescono a liberarsi con le loro sole forze.
In questo contesto è nata l'idea delle Banche dei Cereali.